Bonn, 16 Dicembre 1770 – Vienna, 26 Marzo 1827

La musica è una rivelazione più profonda di ogni saggezza e filosofia. Chi penetra il senso della mia musica potrà liberarsi dalle miserie in cui si trascinano gli altri uomini.

Ludwig van Beethoven fu più di un compositore: egli fu un vero e proprio innovatore che ampliò il senso stretto della musica, esprimendo la sua vena artistica in sonetti, sinfonie, concerti e quartetti, combinando vocalizzi strumentali in una maniera mai affrontata prima di allora.

GLI INIZI

Ludwig van Beethoven nacque il 16 Dicembre del 1770 nella città di Bonn, in Germania.
A quei tempi, per tradizione e per legge, era previsto che il battezzo avvenisse entro le 24 ore dalla nascita. Il battezzo di Beethoven avvenne ufficialmente il 17 Dicembre 1770 e questo mise la parola fine, una volta per tutte, ai dubbi sulla sua reale data di nascita.

Beethoven ebbe due fratelli più giovani di lui: Caspar, nato nel 1774 e Johann nato nel 1776. La madre si chiamava Maria Magdalena e fu una donna particolarmente attenta alla morale, molto pacata e gentile. Il padre, invece, si chiamava Johann e nonostante una mediocre carriera come cantante, era conosciuto più per la sua dedizione all’alcolismo che per i suoi meriti artistici.
Fu il nonno, Kapellmeister van Beethoven, a trasmettere il gene della musica al nipote. Fu infatti un noto e talentuoso musicista ed il piccolo Ludwig lo ammirò con orgoglio profondo per tutta la sua vita.

Il padre iniziò a spingere il figlio Ludwig verso la musica, educandolo però con rigidità e rigore che spesso sfociavano nella violenza domestica. Questo brutale impatto genitoriale segnò inevitabilmente tutta la vita di Beethoven, a livello psicologico e morale.

Il giovane veniva spesso rinchiuso in stanze anguste a suonare ininterrottamente e veniva severamente punito, anche corporalmente, ad ogni sbaglio, ad ogni imprecisione o esitazione sugli strumenti.
Si dedicò subito al violino e al clavicembalo, seguito dal padre e da organisti che spesso venivano ingaggiati dalla famiglia per lezioni private ancora più dure e specifiche.

I PRIMI SUCCESSI

Fortunatamente la sciagurata gestione del padre, non influì sul talento artistico del figlio, che dimostrò da subito, una creatività ancora sconosciuta nel mondo.
Nella speranza che suo figlio venisse riconosciuto come un prodigio musicale, il padre organizzò il primo concerto di Ludwig il 26 Marzo del 1778. Nonostante fu una grande performance da parte del musicista, non ottenne l’effetto sperato e la scia di successo che il padre aveva immaginato.

Nel 1784 Beethoven fu costretto a trovare lavoro come assistente organista per riuscire a mantenere la famiglia, dopo che il padre, con il peggiorare del suo alcolismo, non fu più in grado di provvedere a loro.
Fu proprio grazie a questo lavoro che, nel 1787, ebbe la grande occasione della sua vita: il primo viaggio a Vienna.

Mandato dai suoi collaboratori nella speranza di ampliare le sue doti musicali, Beethoven fu immediatamente immerso nel mondo della musica e dei grandi compositori. Fu in questa occasione che nacque la leggenda che vedeva un Mozart appassionato fan di Beethoven, diceria per altro mai confermata.

Solo dopo poche settimane fu però costretto a rientrare a Bonn a causa della malattia della madre e nel 1790, quando l’imperatore romano Joseph II morì, ricevette l’incarico di comporre il memoriale in suo onore.

Non si sa bene cosa accadde con il concerto per il memoriale perché nessuno fu in grado di ascoltarlo dal vivo. Col tempo emerse però che la composizione fu completata e redatta con il nome di Cantata sulla Morte dell’Imperatore e oggi è considerata ufficialmente la sua prima opera.

beethoven_1LE OPERE E L’EVOLUZIONE

Fu nel 1792, dopo lo scoppio della rivoluzione francese, che Beethoven decise di fare ritorno nella sua amata Vienna. Nella capitale austriaca si dedicò anima e corpo allo studio della musica, gettando le basi per diventare il talento più incontrastato nella storia del genere classico.
Studiò pianoforte con Haydn, composizione vocale con Antonio Salieri e fece lezioni di contrappunto con Albrechtsberger.
Era ancora presto per essere noto come compositore, ma fu in quegli anni che Beethoven iniziò a diventare celebre come pianista virtuoso particolarmente dotato nell’improvvisazione.

Vinse molti premi e divenne presto uno degli artisti più sostenuti ed amati dalla nobiltà viennese ed il 29 Marzo del 1795 fece finalmente il suo primo debutto ufficiale davanti al grande pubblico.

Il 2 Aprile 1800 vide luce la sua celebre performance della Sinfonia n. 1 in Do Maggiore al Teatro Imperiale di Vienna. Dichiarò lui stesso negli anni a seguire, che odiava quella sua particolare composizione perché la riteneva immatura. Nonostante questo fu proprio la prima sinfonia di Beethoven a lanciarlo come il più grande compositore di tutti i tempi.

Nonostante all’inizio provasse terrore verso Napoleone, imparò col tempo ad ammirarlo come uomo di potere e nel 1804, in occasione della proclamazione di Bonaparte come imperatore, compose la sua Sinfonia n. 3, soprannominata Eroica in suo onore.

LA PERDITA DELL’UDITO

Fu all’inizio del 1800 che Beethoven confessò ad un amico la peggiore delle maledizioni che possono capitare ad un simile talento: stava diventando sordo.
L’intera vita di Beethoven era basata su una professione le cui capacità si fondavano interamente sull’ascolto e sull’udito, dunque doveva affrontare una vita miserabile di silenzio e di paura.

Nonostante questa disgrazia, proprio nel periodo peggiore per la sua salute, tra il 1803 ed il 1812, durante l’arco di tempo noto come “Medio e Eroico”, Beethoven compose un’opera, sei sinfonie, nove concerti, tredici sonate, quattro aperture e, tra le altre opere, anche settantadue canzoni.

LA MORTE

Contrariamente a ciò che si può pensare, il genio indiscusso e la sua talentuosa ed incessante attività artistica ebbero il culmine proprio nel periodo più vicino alla sua morte.
Beethoven morì all’età di 56 anni il 26 Marzo del 1827 a causa di una cirrosi epatica.