Tutti gli amanti della lettura hanno sicuramente sentito almeno una volta nella vita il nome George Orwell, famosissimo giornalista ed opinionista politico inglese con la passione per la scrittura, che ci ha lasciato libri che vengono tutt’oggi letti e commentati in tutto il mondo.
Oggi metteremo da parte i suoi innumerevoli progetti in campo politico e sociale per concentrarci proprio sui libri che andrebbero letti almeno una volta nella vita; vi proponiamo dunque cinque libri di George Orwell tradotti in lingua italiana e facilmente trovabili per l’acquisto.
La fattoria degli animali
La tranquilla vita quotidiana di una fattoria viene improvvisamente capovolta, la tenuta Manor infatti, che da sempre produce carni e alimenti di provenienza animale, si ritrova a dover contrastare la ribellione dei suoi stessi animali, che dopo anni di soppressioni e ingiustizie, trovano la forza di ribellarsi.
I personaggi principali del romanzo sono i suini Snowball e Napoleon, che riescono ad attirare l’attenzione di tutti gli altri facendoli diventare subito parte del piano.
La rivolta, seppur in un primo momento riesce a stabilire un equilibrio tra la vita degli uomini e quella degli animali, dotati adesso di pari diritti, ben presto si trasforma in una vera e propria anarchia.
I due maiali iniziano a definirsi superiori agli altri, che giustamente non accettano che tale ingiustizia provenga proprio da chi lottava inizialmente per l’uguaglianza dei diritti, ribellandosi per l’ennesima volta e trasformando la fattoria Manor in un vero e proprio campo di battaglia a cielo aperto.
Orwell in questo libro riesce perfettamente a paragonare gli animali agli uomini, attribuendo loro molti dei vizi, dei comportamenti e delle usanze dell’epoca, facendoci osservare l’andamento della società da una prospettiva completamente diversa.
Letteratura palestra di libertà
In questo libro, finalmente disponibile in italiano, George Orwell narra attraverso piccole storie il suo rapporto con i libri.
Non solo ci offre piccole storie della sua vita quotidiana, durante le quali racconta la sua esperienza da libraio o il suo amore per la lettura, ma analizza anche in modo dettagliato la società orientata verso la lettura, domandandosi se i libri sono veramente prodotti destinati solamente alla classe colta e prestigiosa, o se possono essere capiti e conservati come un tesoro anche dalle classi sociali più basse, che ai tempi, erano legate solamente al lavoro e al cibo, uniche cose che permettevano loro di andare avanti.
Orwell non effettua queste osservazioni e questi studi collegandosi solamente alle proprie opere, ma cita anche altri importantissimi autori come Dickens, Kipling o Greene.
Come vi abbiamo già accennato, nonostante il romanzo risalga agli anni ’40, periodo in cui Orwell ha iniziato a mettere su carta i primi racconti, la comparsa nelle librerie e biblioteche italiane risale al 2013, quando per la prima volta è stato tradotto ed adattato.
Giorni in Birmania
Il primo romanzo in assoluto di George, dove un semplice mercante dalle origini non ben definite, decide di partire alla scoperta del mondo, oscillando sempre tra la sua presunta terra di provenienza, l’Inghilterra, ed i paesi orientali, che da sempre lo affascinano per via della loro cultura e tradizione.
Questo viaggio viene principalmente descritto da Orwell come una ricerca della propria identità, priva però della forza necessaria per ribellarsi alle regole di comportamento della società, che porta senza alcuna scelta, a dover fare dei compromessi.
1984
In una società in cui la soppressione delle idee e degli ideali altrui è diventata normalità, Orwell racconta di come si ritrova costretto, per proteggere la sua incolumità e quella dei suoi cari, a nascondersi dietro una maschera, sempre sottomessa agli ordini dei potenti.
Questo romanzo non solo vi sorprenderà grazie ai racconti estremamente dettagliati del regime rivoluzionario instauratosi che finisce per rivelarsi un completo fallimento; ma sarà anche capace di tenervi con fiato sospeso per via della morale di Orwell, sempre sul punto di cedere e ribellarsi, costi quel che costi.
La politica e la lingue inglese
Un saggio volto a far capire al lettore l’importanza della lingua inglese e in modo più specifico delle parole, che, come Orwell stesso afferma, se ben usate possono far sembrare solido anche un soffio di vento.
L’uso della lingua parlata viene anche analizzato dal punto di vista della popolazione di ceto medio-basso, che viene descritta come capace di intendere parole e discorsi semplice, ma incapace di cogliere il significato delle complesse frasi utilizzate dai politici per comunicare le loro intenzioni, che vengono così facilmente nascoste.